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Dallo sport all’amore per le api: Una storia di api-cultura a Belvì.

Immagine del redattore: Greca MeloniGreca Meloni

di Michele Poddie


Arriva da Belvì, un piccolo comune nel cuore della Sardegna, il racconto di un viaggio alla scoperta del mondo delle api che ha portato Michele a conoscere più da vicino le difficoltà di un ambiente in crisi in rapido cambiamento.




La mia avventura nel fantastico mondo delle api e di tutto quello che lo circonda ha avuto inizio circa nove anni fa, quando iniziai un’intensa attività agonistica come podista.

Come in tutto quello che faccio con passione, mi sono documentato per cercare qualcosa che aiutasse il mio organismo durante i periodi di pre-gara e gara. Fu una dottoressa a consigliarmi l’assunzione di polline d’api fresco. Feci un’indagine, e scoprii che si trovava solo essiccato e di dubbia provenienza. Da lì presi la decisione di mettere su una famiglia per la produzione del mio polline. Non sapendo da che parte iniziare, decido di seguire un corso di apicoltura con l’agenzia regionale sarda Laore che offre corsi di introduzione all’apicoltura con tecnici regionali. Dopo le prime lezioni teoriche arrivano le prime lezioni pratiche con Massimo Licini. Con tanta meraviglia e naturalezza inizio osservare e a toccare le mie prime api direttamente a mani nude: un’emozione indescrivibile! Quindi presi il mio primo nucleo da un apicoltore locale e con tanta cura presto divenne una splendida famiglia che già dalla prima stagione mi diede polline, facendo aumentare la mia curiosità per questi insetti. Presto capii che il corso base non era sufficiente, e decisi dunque di iscrivermi al corso regionale di secondo livello in apicoltura. Le famiglie divennero due e la voglia di saperne di più aumentava giorno dopo giorno.


Iniziai a leggere i primi libri sul polline e, grazie a un convegno organizzato dall'associazione Apiaresos, incontrai il grande Aldo Metalori, pioniere della filiera del polline in italia e in Sardegna. In seguito, con Metalori ci raccontavano le nostre esperienze e sensazioni che nascevano osservando le api nel variare delle stagioni e delle qualità e quantità di nettare e polline importato. A quel punto ero ormai dentro questo mondo straordinario. Uno dei corsi più interessanti e che più ha contribuito ad aumentare il desiderio di saperne sempre più, è stato il corso di analisi sensoriale dei mieli con Lucia Piana, esperta nazionale nel settore.

“Fortunatamente,”gli ultimi tre anni di pandemia hanno a fatto sì che convegni e corsi si svolgessero on-line abbattendo così i problemi delle distanze. Ho così iniziato a seguire e conoscere tecnici apistici di varie regioni dalla Liguria alla Lombardia e Molise. Volevo saperne sempre più delle svariate risorse che le api potevano offrire oltre al miele. Vidi un articolo che parlava dei benefici che si potevano avere respirando l'aroma dell’alveare direttamente dalle arnie. Allora in Italia non c’erano ancora strutture con apiari predisposti a questa pratica avevo seriamente preso in esame l'ipotesi di realizzarne uno.

Purtroppo per mancanza di tempo e per gli impegni con il mio lavoro, e il fatto di abitare in un piccolo paese distante dalle grandi città mi fecero subito desistere. Con piacere vedo che oggi apiari olistici e apiari del benessere stanno aumentando sempre più e riscontrano un buon successo.


Nonostante ciò, ho sempre seguito i vari aspetti dell'apiterapia, seguendo vari seminari on-line e alcuni corsi di formazione con l’Accademia di apiterapia. Proprio con loro stiamo definendo la possibilità di fornire il mio miele di corbezzolo per portare avanti uno studio scientifico sulle caratteristiche antinfiammatorie antitumorali antibatteriche di questo miele.

Ma l’amore per le api non si limita alle api mellifere. Collaboro e sono socio di Apiantide, associazione che si occupa di tutti gli apoidei in particolare di api solitarie e api da miele. Stiamo cercando di reinserirle e monitorare le famiglie allo stato selvatico senza trattamenti sanitari e senza mai prelievo del loro miele. Sono del parere che le api da miele possono limitare i danni della varroa se seguite rispettando il loro tempo e le loro forze.

Da qualche tempo ho iniziato alcune attività didattiche con le scuole. Ho iniziato presentando una giornata all'interno di un laboratorio estiva a Dolianova dove i bambini dai 5 agli 11 anni erano fantasticamente coinvolti e affascinati dalle api e iniziavano a scoprire che le api fanno ben altre cose più importante che produrre miele. La biodiversità affascina i bimbi più di quanto non si immagini. L'ultima giornata con i bimbi l’ho fatta qui a Belvì in un asilo dell'infanzia dove bambini tra i 3/5 anni sono rimasti per ore incantati a chiedere e osservare le api nell'arnia didattica.

I benefici delle api sono di incalcolabili. Le api da miele, nonostante le innumerevoli problematiche sono tutelate e monitorate, a differenza delle formidabili api solitarie. Il mio augurio è che quanto stabilito a Pantelleria a maggio 2022 non rimanga semplicemente un ricordo ma che si concretizzi con politiche sul territorio.

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