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Note di campo e altro

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Giancarlo Bono, Sarrabus, intervista filmata, 30 Marzo 2018.

Nel 2010 […] ci siamo subito interessati su internet per andare a capire di che cosa si trattava. E ci siamo resi conto che si trattava di un parassita di origine australiana, come australiano è l’eucalipto anche se oramai è diffuso in tutto il mondo, e quindi ci siamo resi conto che questa patologia per l’eucalyptus che in Sardegna rappresenta una delle essenze mellifere più importanti ¾ anche se non è un’essenza mellifera autoctona. Però a livello produttivo è importantissima. E ci siamo mossi per cercare di mettere al sicuro il nostro lavoro. Perché le spiegazioni che trovavamo su internet davano come molto pericoloso questo parassita. Che è stato il primo che è arrivato. Poi ne è arrivato successivamente anche un altro, come sta accadendo in tutto il mondo con la globalizzazione, con il trasporto continuo delle merci. Assieme alle merci viaggia anche un sacco di altre cose: insetti, batteri, virus e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un qualcosa che viaggia con loro e che parte da una terra lontana e arriva in un’altra terra dove trova un ambiente completamente diverso e dove generalmente questi nuovi organismi spostati in una nuova zona del pianeta procurano danni. Danni agli animali, alla vegetazione… Comunque provengono da zone dove erano in equilibrio con altri loro nemici naturali e arrivano in zone dove questi antagonisti non ci sono e lì nasce tutto il problema. Che si risolverebbero se si potessero, dalla patria di questi parassiti, portare gli antagonisti. Solo che una legge malfatta del 2003, vieta di portare (legalmente) qualsiasi tipo di organismo vivente. Per cui ancora oggi non possiamo portare dal Brasile l’antagonista che servirebbe per contrastare l’attuale parassita dell’eucalipto che è il Taumastocoris peregrinus. [Cioè il Noackae]. […]Anche gli altri Stati europei hanno fatto delle leggi analoghe per proteggersi dall’ingresso di organismi non autoctoni. Però posero intelligentemente una deroga consentendo che gli organismi utili per la lotta biologica, i cosiddetti parassitoidi, potessero essere importati.

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