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Danzando nel Sarrabus

Di Greca N. Meloni

Negli ultimi anni, gran parte dei miei soggiorni in Sardegna, l’ho dedicato alla ricerca sul campo. Fare ricerca sul campo è uno dei metodi di indagine che caratterizzano il lavoro dell’antropologo. Tuttavia, quando torno in Sardegna ‘a casa’, la maggior parte delle persone rimangono stupite quando alla domanda, il più delle volte retorica, ‘Sei qui in ferie?’ rispondo ‘no, sono qui per fare campo’. Questa frase suscita reazioni miste fra curiosità e confusione. Cosa vorrà mai dire fare campo? Generalmente, quando un antropologo è impegnato sul campo vuol dire che passa del tempo nel luogo e nel contesto che ha deciso di indagare, partecipando alla vita quotidiana e agli eventi insieme ai suoi informatori, cioè le persone da cui l’antropologo sta cercando di imparare qualcosa.

Nel mio caso, si può dire che inseguo gli apicoltori che a loro volta inseguono le api.


Controllo della sciamatura (Foto: Greca N. Meloni)

Proprio questo ho fatto lo scorso marzo, nel Sarrabus, una regione situata nella costa sud-orientale della Sardegna. Il Sarrabus è un luogo stupendo, che offre paesaggi incredibili di mare e montagna. Le piogge dei mesi precedenti hanno permesso al Sarrabus di sbocciare. Ovunque era un tripudio di colori: Il bianco dell’asfodelo si alternava al verde cangiante dei prati, interrotto qua e là dalle sfumature rosate della veccia, dal giallo tenue del Boccione maggiore e dalle sfumature blu e viola della borragine. Tutt’intorno la vegetazione era composta da macchia mediterranea, frutteti e frangivento di eucalipto. Completavano il paesaggio le diverse tonalità e struttura delle rocce che contribuiscono a rendere unico questo territorio.

Cosa vuol dire fare ricerca sul campo?

Qui, nella località di San Priamo, sono stata ospite di Giuseppe e Anna, che lavorano in apicoltura da oltre 40 anni. Giuseppe in particolare gestisce l’azienda organizzando il lavoro oggi affidato alla figlia Jenis che si occupa della gestione degli alveari.

Marzo è un mese particolare in apicoltura, solitamente dedicato alla prevenzione e controllo della sciamatura. Le tecniche di controllo sciamatura non sono tutte uguali. Alcuni apicoltori danno spazio alle famiglie, altri tagliano le celle, altri ancora fanno pratiche ancora diverse. Tuttavia, se c’è una cosa che ho imparato dagli apicoltori è che nessuna attività in apiario è fine a se stessa, e che in apicoltura tutto dipende dalla conduzione delle famiglie durante l’anno. Nel caso del controllo della sciamatura, ciascun metodo è strettamente collegato all’attività dell’apicoltore durante il corso delle stagioni nei diversi anni. Jenis segue attentamente gli insegnamenti del padre e con lei e i suoi operai siamo andati a visitare alcuni apiari per verificare lo stato delle famiglie e prevenirne la sciamatura.

Un ballo eseguito al ritmo del ronzio delle api

I tre arrivano, preparano l’affumicatore e tutto l’occorrente e simultaneamente iniziano ad aprire gli alveari e a verificare nei favi la presenza di nuove celle reali. Tutti e tre non usano guanti perché ‘senza guanti sei più delicato con le api, perché stai più attento [a non farti pungere]’.

Le mani esperte eseguono movimenti lenti ma decisi: aprire il nido lentamente, osservare i favi con cura uno a uno, cercare la regina, metterla da parte, scuotere le api dal favo davanti all’ingresso, cercare le celle e sopprimerle, richiudere tutto dopo aver rimesso la regina al suo posto e proseguire più avanti. A vederli da fuori sembra che danzino una splendida melodia che tuttavia io non posso sentire. L’armonia con cui tutti e tre eseguono gli stessi movimenti alla stessa velocità, con lo stesso ritmo, è impressionante.

Non è una semplice tecnica, è un ballo eseguito al ritmo del ronzio delle api.


La danza del controllo sciamatura (Foto: Greca N. Meloni)

Con la telecamera mi soffermo a osservare Jenis che dirige questa splendida danza: le sue mani, i suoi movimenti, dolci ma al tempo stesso fermi e decisi. La fermezza e sicurezza con cui si muove dimostrano le sue incredibili competenze, il suo saper fare apicoltura. Jenis è un’apicoltrice esperta e capace, come suo padre, Giuseppe, da cui ha imparato l’arte di danzare con le api.


Nel Sarrabus, a marzo ho visto gli apicoltori danzare insieme alle api e anche io, seguendo il ritmo dei loro movimenti, ho provato a danzare insieme a loro.



L'apicoltrice Jenis che osserva un favo del nido (Foto: Greca N. Meloni)


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